NENCINI CHIEDE AD ALFANO DI CHIARIRE TUTTI I DUBBI CIRCA LE RESPONSABILITA' DELLA CARICA DELLA POLIZIA AL CORTEO DEGLI OPERAI DELL'AST DI TERNI IN PIAZZA INDIPENDENZA A ROMA

Dura presa di posizione di Nencini nei confronti del Ministro degli Interni Alfano in merito agli scontri avvenuti a Roma mercoledì 29 ottobre con la polizia in occasione del corteo degli operai delle acciaierie AST di Terni.

Come è noto il corteo dei manifestanti era diretto al Ministero dello Sviluppo Economico quando all'altezza di Piazza Indipendenza sono stati bloccati dagli agenti della polizia in tenuta antisomossa.

Negli scontri che si sono succeduti quattro operai sono rimasti feriti e trasportati al policlinico Umberto I; contuso anche Gianni Venturi, coordinatore nazionale Fiom.

Anche tra le forze dell'ordine si riscontrano dei feriti, un funzionario e tre poliziotti, come sostiene il Questore di Roma Nicolò D'Angelo.

"Hanno caricato gli operai - ha detto in quell'occasione il segretario della Fiom, Maurizio Landini - Chiediamo un incontro con il ministro e il capo della polizia, devono spiegare quello che è successo".

Ma nell'interrogazione parlamentare, chiesta dalla maggioranza dei partiti, il Ministro degli Interni Alfano non ha saputo dare spiegazioni plausibili a tutti gli interrogativi emersi da questi spiacevoli avvenimenti e si è limitato a generiche forme di solidarietà ai lavoratori e ai poliziotti.

Non ha chiarito invece quali sono state le motivazioni della carica della polizia, perché le ragioni addotte, ovvero che la carica era conseguente ad un tentativo di occupazione da parte degli operai della stazione ferroviaria Termini, non corrispondono assolutamente alla verità.

Da qui la presa di posizione di Nencini che dice:

"Se vi sono responsabilità, Alfano non le taccia. C'e' troppa tensione e dentro un clima di tensione si moltiplicano i fattori destabilizzanti. Il contrario di cui ha bisogno l'Italia; fermarsi, sedersi e parlarsi.

I filmati parlano chiaro. Gli operai non vanno verso la stazione Termini. E le botte iniziano indipendentemente da dove vanno gli operai. Se il ministro degli Interni non ha dei filmati alternativi, non deve tacere le responsabilità  e dire che la polizia ha ecceduto.

Alfano fa il ministro degli interni, non quello delle politiche agricole. Se le responsabilita' sono accertate deve assumere decisioni rispetto ai vertici che hanno governato la piazza".

Analoghe dure dichiarazioni anche da parte di Cefisi e Biscardini della Segreteria Nazionale PSI "Gli operai feriti a Roma dopo un intervento della polizia sono un brutto segnale: si ritorna a un clima di conflitto sociale aspro che credevamo di un'altra epoca storica.

Se i conflitti di lavoro trovano non la mano tesa dello Stato, ma ritornano ad essere, come fu negli anni 50, un problema di ordine pubblico da contenere, magari con la forza, alla crisi sociale ed economica si aggiunge anche la crisi della democrazia. In questi giorni - concludono gli esponenti socialisti - troppo spesso abbiamo sentito disprezzare o sminuire l'importanza della concertazione e del dialogo tra le parti sociali. Questo rischia di essere l'esito. Non un nuovo modello futuribile e postmoderno di decisione politica veloce ed efficiente come un tweet, ma l'esplodere di scontri, mossi dalla disperazione e dalla sfiducia, che non trovano più la possibilità di essere composti".

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