CON LA SCOMPARSA DI GIULIO SEGATO IL PSI VERONESE PERDE UNO DEI PIU' CARISMATICI ESPONENTI E LA CITTA' UNO DEI SUOI PADRI FONDATORI DEL SECONDO DOPOGUERRA

Addio Giulio, sarai sempre nei nostri cuori, cuori socialisti, cuori che come il tuo hanno sempre voluto bene alla nostra città e alla nostra gente.

Tu “foresto”, come amavi definirti con gli amici, ma che avevi trovato a Verona un terreno fertile dove coltivare gli ideali di libertà e di equità che solo il socialismo può permettere.

Tu,che arrivato ancora giovane da Treviso in questa città subito dopo la liberazione, hai coltivato da subito gli ideali socialisti entrando prima nel sindacato ferrovieri e poi nel Partito Socialista e nel Movimento delle Cooperative.

Con te se ne va un pezzo importante della storia della nostra città, con te se ne va un esempio fulgido di amministratore pubblico che ha sempre avuto come obiettivo il progresso sociale dei veronesi.

Sei stato senza dubbio uno dei principali protagonisti della rinascita di Verona dalle macerie della guerra e i risultati che hai ottenuto nel campo amministrativo cittadino, come nella realizzazione di opere importantissime quali il Quadrante Europa, stanno a testimoniare la lungimiranza delle tue idee, idee socialiste e di progresso, orientate al miglioramento dei servizi e all’evoluzione di Verona in una città moderna e più vivibile.

Tu,che hai sempre preferito la dialettica all’arroganza, la passione per una politica della gente e per la gente alla politica intesa come arrivismo e potere fine a se stesso, che hai sempre professato umiltà e dedizione ai nostri ideali, ci hai lasciato un testamento morale e umano incommensurabile.

Ora è cambiato molto a Verona, il centrosinistra veronese si trova ad operare in uno scenario nuovo e assai diverso rispetto a quello nel quale, caro Giulio, studiavi e programmavi la realizzazione di opere essenziali per il futuro della città.

Non esistono più la DC, il PCI e gli altri partiti della cosiddetta Prima Repubblica, ad esclusione del nostro PSI, l’unico rimasto dal turbinio politico di questi ultimi vent’anni, segno di ideali forti e radicati nella gente.

Non esiste più la città in cui hai operato con intelligenza, sagacia e dedizione, non esiste più quel desiderio di progresso nella pubblica amministrazione, nel bene comune della città e dei cittadini, di cui tu sei stato uno dei massimi artefici negli ultimi decenni dello scorso secolo.

Ci misuriamo ora in un quadro del tutto nuovo, un confuso bipolarismo che permette però, nel bene e nel male, ad una forma di governo della città che nell’ultimo periodo ha dato vita a giunte tra loro alternative, di centrodestra e centrosinistra.

E nonostante molte cose siano cambiate e nulla è come prima Giulio, per noi socialisti, rimani un amico e un compagno che continua e continuerà ad esercitare un grande fascino, persino tra quelli che non ti hanno mai conosciuto e la tua personalità e il tuo carisma sono il lascito della tua esperienza umana, politica e intellettuale.

Vorremmo esprimere l’auspicio che da quanto ci hai insegnato possa scaturire, e si sviluppi il più ampiamente e rapidamente possibile, una riflessione critica di cosa sia stata e cosa abbia rappresentato la politica socialista nel secondo dopoguerra a Verona, una ricerca storiografica capace di affrontare, sotto molteplici aspetti, l’importanza fondamentale dell’apporto socialista nelle giunte di centro sinistra che hanno modificato radicalmente, nelle caratteristiche urbanistiche e nelle istituzioni, la città di Verona.

Addio Giulio, resterai sempre nei nostri cuori socialisti e nei cuori della gente veronese che tu hai amato profondamente.

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