L'INSUCCESSO ALLE ULTIME REGIONALI E SOPRATTUTTO ALLE AMMINISTRATIVE DI VENEZIA E ROVIGO RENDE INDISPENSABILE UNA PROFONDA E DETTAGLIATA ANALISI SULLA LINEA POLITICA DEL NOSTRO PARTITO IN REGIONE E NEI TERRITORI

Non era certo preventivabile da nessuno un insuccesso della compagine di centrosinistra dalle proporzioni così considerevoli come verificatosi nelle ultime regionali dello scorso fine maggio.

Sconfitta che si è fatta ancora più pesante dopo i ballottaggi alle amministrative di Venezia e Rovigo ed in altri importanti comuni veneti, nonostante i buoni presupposti intravvisti nel primo turno.

E' pacifico che non dobbiamo o possiamo entrare in faccende interne al PD veneto ma lasciare che in questo partito nasca una riflessione atta ad analizzare i perchè di questo insuccesso; si è parlato di candidati non all'altezza e di sopravalutazione dei risultati ottenuti alle europee dell'anno scorso.

Probabilmente entrambe le ipotesi hanno una qualche ragione di fondatezza ma secondo la nostra opinione ve ne un'altra che riveste un'importanza ancora maggiore e che vede nel PD veneto un partito che non ha mostrato in queste elezioni una compattezza di intenti necessari ad appuntamenti di tale importanza e non ha messo in campo tutte le energie che in altre occasioni ha mostrato possedere.

Anzi si è avuta l'impressione di trovarsi innanzi a vere lotte correntizie, favorevoli o contrari alla linea politica della maggioranza del partito, in una specie di conta interna che qualcuno, probabilmente esagerando, ha paragonato quasi ad una lotta per bande per manifestare la supremazia di una corrente rispetto ad un'altra; è impensabile con questi presupposti sperare in un risultato lusinghiero della coalizione di centrosinistra.

Ma limitiamoci ad analizzare le questioni di casa nostra, a cominciare da quanto emerso nell'ultimo direttivo regionale convocato a ridosso dei ballottaggi amministrativi di Venezia e Rovigo;  la discussione ovviamente non poteva non prendere in considerazione la linea politica adottata in occasione delle elezioni e l'appoggio dato alla candidata Moretti.

Ricordiamo che questa linea è nata a seguito di un direttivo regionale dello scorso novembre dove, a maggioranza, si è deciso di iniziare un percorso politico tendente a sostenere la campagna della Moretti con l'obiettivo di spingere verso un cambiamento sociale e politico della nostra regione e di portare un esponente socialista in Consiglio.

La scelta decisa in quella occasione non ha portato ai frutti desiderati e questo comporta la necessità di rivedere profondamente, sia in ambito regionale ma anche in quello locale, la nostra linea politica anche in prospettiva ai prossimi appuntamenti elettorali del 2017.

E proprio la profonda delusione per i risultati ottenuti e la sensazione, presente in non pochi esponenti del nostro partito, di subalternità politica al PD e quindi in sostanza di fallimento del nostro operato, ha portato al riaccendesi del dibattito interno al Direttivo e alla Segreteria veneta, come anche alla dimissioni dal partito di un esponente della stessa.

I risultati elettorali regionali hanno dimostrato che il PSI trova maggiore difficoltà a trovare consensi e portare avanti la propria linea politica soprattutto nel nord del nostro Paese ed è proprio partendo da questi territori che dobbiamo trovare nuovi percorsi, strategie politiche condivise ed obiettivi in grado di caratterizzare e rendere visibile il nostro impegno nel solco dei canoni tradizionali del socialismo, laicità, progresso sociale ed equità solo per fare qualche esempio.

Partendo da questi presupposti un contributo in tal senso viene fornito dal compagno Antonio Roccioletti che ci fa pervenire alcune sue osservazioni che volentieri pubblichiamo.

" Desidero esprimere anch’io la speranza di imboccare la strada che porti alle prossime amministrative a presentare il nostro glorioso simbolo del Partito Socialista Italiano.

Facciamo appello ai tanti compagni che sono soltanto disamorati da questa politica e che potrebbero ancora una volta intraprendere questa esaltante prospettiva camminando di nuovo insieme.

Probabilmente qualcuno mi sorriderà o mi considererà un utopista: ricordo soltanto che avvenne lo stesso a quei compagni che nel 1892 ebbero la grande idea di fondare il Partito Socialista.

Possiamo con umiltà costituire un comitato promotore in ogni provincia per vedere di raccogliere le firme per presentare una lista socialista,facendo appello alla parte migliore di noi stessi che abbiamo nei nostri cuori?

Avanti compagni!

Antonio Roccioletti

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