IL 4 APRILE, AL C.C.C. DI VIA CHIODA L'ASSEMBLEA CONGRESSUALE DELLA FEDERAZIONE VERONESE DEL PSI PER LA DISCUSSIONE DEL DOCUMENTO PROGRAMMATICO E LA NOMINA DEI NOSTRI DELEGATI AL CONGRESSO NAZIONALE DI SALERNO

Presso il Circolo Culturale Cittadino (C.C.C.) di Via Chioda 125 si è svolta lo scorso 4 aprile l'assemblea congressuale provinciale della federazione PSI di Verona per la discussione della mozione congressuale " La sinistra libera e responsabile " presentata all'ufficio di Presidenza .

Dopo l'insediamento della Presidenza (Renato Brombini) e della Commissione di Garanzia (Massimo De Battisti) il segretario provinciale Umberto Toffalini legge la mozione congressuale (leggi qui la mozione). 

La mozione è composta da 6 punti, ciascuno di questi sviluppato in sottoargomenti; - Noi - Il PSI da Venezia a Salerno - Pace terrorismo sicurezza - Il Governo italiano, l'Europa, la crisi - Salerno: nella sinistra riformista un polo socialista, liberale, riformista - Rinnovare il partito.

Alla lettura del documento è seguito l'apertura del dibattito.

Il primo intervento, del compagno Boseggia, ha puntualizzato la necessità, scaturita anche dalla Conferenza Programmatica di Roma dello scorso autunno, di una separazione, per dare maggiore impulso all'azione politica del PSI, dei ruoli di partito e di governo del nostro segretario nazionale e, prendendo spunto da quanto indicato al primo punto del documento programmatico circa il compito del PSE all'interno del Parlamento europeo, ritiene necessario un ruolo più incisivo e determinato del Segretario Martin Schulz, appannato in questo ultimo periodo da problematiche intrinseche alla politica tedesca e al rapporto tra popolari e socialisti tedeschi sulla scia della Grosse Koalition. Anche il ruolo non brillante in politica estera europea della Commissaria Federica Mogherini è un segnale che la sinistra italiana ed europea deve fare qualcosa in più.

L'intervento successivo, del compagno Piccoli, conferma in primo luogo gli scarsi risultati della politica estera della Comunità Europea rappresentata dalla Commissaria Mogherini e prosegue con l'esigenza di un nostro voto favorevole nel prossimo referendum abrogativo alle attività petrolifere offshore, al di la della posizione ufficiale del partito, visto anche lo scandalo di questi giorni in cui è coinvolta l'ex ministro Guidi.

La posizione del nostro partito, prosegue, è sempre stata favorevole all'attività di riforme attuata dal governo, Jobs Act e Buona Scuola su tutti, ma è giunto il momento che, per lo meno sul referendum, il PSI deve appoggiare lo sforzo dei movimenti referendari. La politica pensionistica è un altro argomento trattato da Piccoli, con la discriminazione dovuta alla mancata rivalutazione in base al costo della vita, e il dissipamento di risorse pubbliche dovute all'inefficienza di apparati burocratici spesso parassitari e il sociale, lasciato quasi esclusivamente nelle mani del volontariato, in quanto il pubblico non riesce a trovare le necessarie risorse economiche.

Il compagno Renzo Fratton, nel suo intervento, pone l'accento sulla posizione del partito sul referendum del 17 aprile, evidenziando, secondo la sua opinione, la subalternità della nostra linea politica rispetto a quella de PD dominato dalle lobby.

Questo congresso, prosegue, capita in un momento difficile per il nostro partito, confermato dalla presentazione di una unica mozione congressuale, nonostante ci siano attualmente tre anime socialiste, di cui una uscita dal partito. Ma perché la parte del partito che non si riconosce nella linea di Nencini non ha presentato la sua mozione? Perché, sempre secondo la sua opinione, a quest'area, denominata " Area Socialista ", è stato impedito di accedere all'elenco degli iscritti, tale da pregiudicare una corretta e verificabile platea congressuale, decidendo a questo punto la non partecipazione al congresso, limitandosi ad una assemblea nazionale, rimanendo però nel partito non riconoscendosi nella linea di Sinistra Italiana.

Nella mozione presentata, dice inoltre Fratton, si possono trovare termini come massimalismo e riformismo ma pochissime volte socialismo, come se questo termine fosse retaggio di cose passate o addirittura negative e il nostro rapporto con il PD non deve farci dimenticare la nostra anima riformista, intesa come metodo li lavoro politico, che ci distingue da PD proprio per gli ideali che quest'ultimo rappresenta.

Sul tema dell'identità socialista interviene Massimo De Battisti ricordando, in maniera molto critica, i numerosi intellettuali e giornalisti, in primis Scalfari e Augias, nati professionalmente nell'area socialista ma che poi, progressivamente, iniziavano un percorso culturale che di fatto gli hanno allontanati dai loro valori politici originali.

Prosegue poi il suo intervento sulla politica regionale, dicendo che la classe politica regionale attuale è in mano ad un comitato d'affari, molto diversa dalla classe politica, certamente non esente da pecche, democristiana e socialista degli anni '80 e '90; non esiste nessuna strategia per il nostro territorio, non esiste nessuna idea di progresso per la nostra regione.

Ma manca anche una vera opposizione in quanto il PD non rappresenta una visione alternativa, è assente e quasi invisibile e questa mancanza di progettualità e visione alternativa si sta scontando anche nella nostra città; a Verona, prosegue, sta succedendo che di fronte alla polverizzazione delle forze politiche, comitati d'affari e faccendieri si stanno spartendo il governo della città. E di fronte a tutto questo risulta verosimile l'ipotesi di accordi sotterranei tra Tosi e il PD, accordi non solo politici tra due forze politiche in difficoltà ma bensì anche accordi di affari e quindi, a maggior ragione, è indispensabile e necessaria una presenza socialista non solo nostra città, con il ritorno del compagno De Robertis in Consiglio Comunale, ma nella regione e anche a livello nazionale.

L'intervento successivo del compagno Angelo Cresco pone l'accento sulla nuova legge elettorale sostenendo che rappresenta una sorte di suicidio politico in quanto il premio di maggioranza viene assegnato al partito maggioritario e non alla coalizione vincitrice, ritenendo assolutamente inconsistente dal punto di vista politico la proposta fatta da Nencini di modifica dell'Italicum, in quanto legge di riforma costituzionale che si andrà a votare in autunno e quindi difficilmente modificabile.

Prendendo spunto poi da una osservazione di Liviano Bernardelli dice di essere convinto che nel PD veronese più di qualcuno strizza l'occhio a Tosi e, mentre da una parte il capogruppo in comune è contrario ad un possibile accordo, il gruppo dirigente che sostiene la Deputata Rota non lo nasconde affatto. Secondo Cresco potrebbe esserci un accordo con Renzi per modificare l'attuale legge, permettendo ai sindaci di candidarsi per la terza volta o, in linea subordinata, di trovare un accordo comune sul nome del candidato sindaco mentre Tosi si candiderebbe per un posto a Roma.

Ma, prosegue, è la politica locale cittadina quella che merita maggior attenzione in quanto manca una vera opposizione in consiglio, soprattutto per quanto riguarda la realizzazione dei cosiddetti contenitori cittadini, ovvero le infrastrutture indispensabili per la città quali per esempio il Polo Finanziario, vera opera fondamentale incompiuta, senza contare poi i progetti per il traforo, la tramvia, l'arsenale, ecc.

Anche la proposta del nostro partito sul voto ai sedicenni non trova favorevole Cresco perché, sostiene, ancora sostanzialmente immaturi.

Si è passati poi alla votazione della mozione congressuale riportando le modifiche discusse nel dibattito appena svolto, con il non voto di tre compagni dichiaratosi contrari non solo alla stessa mozione ma anche alla partecipazione al congresso; gli altri presenti hanno dato parere favorevole.

Per i delegati che saranno presenti al Congresso Nazionale è stato dato parere favorevole alla proposta illustrata dal segretario Toffalini, ovvero lo stesso e la compagna Paola Poli; inoltre sono stati indicati altri due compagni, Renato Brombini e Raffaele Rendina, quali supplenti.

A conclusione dell'assemblea Toffalini fa presente che, come segretari delle federazioni PSI venete, hanno deciso di stampare un manifesto che da indicazione ai nostri iscritti e sostenitori di votare si al prossimo referendum sulle attività petrolifere offshore, nonostante il parere negativo indicato da Nencini.

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