PRENDONO VIA I COMITATI SOCIALISTI PER IL SI. PRESENTATO IL PROGETTO IN UNA CONFERENZA STAMPA ALLA CAMERA DEI DEPUTATI CON NENCINI, DELLA VEDOVA NEGRI E BENCINI

" Prendono vita i Comitati socialisti per il Sì al referendum. Organizzati su base provinciale, aperti a tutti, sostenuti da un manifesto firmato da una quarantina tra intellettuali costituzionalisti, storici, artisti ( da Mario Chiti a Pio Marconi, da Tiziano Treu a Beppe Mammarella, Zeffiro Ciuffoletti, Cesare Pinelli, Mario Artali, Achille Bonito Oliva, Marco Gervasoni, Ugo Nespolo, Simona Colarizi e molti altri) ". Questo quanto dichiarato il segretario del Psi, Riccardo Nencini, in apertura dei lavori dell’ultimo Consiglio nazionale a Roma.

E intervenendo in una conferenza stampa alla Camera dei Deputati il 4 agosto per la presentazione del comitato per il SI con Della Vedova, sottosegretario agli Affari Esteri,la senatrice del gruppo Misto Italia dei Valori Alessandra Bencini e Giovanni Negri, promotore dei “Comitati radicali per il SI”, dice “ I nostri comitati laici, riformisti, liberali e socialisti per il Sì potrebbero rappresentare una ‘terza gamba’ rispetto alle due che sono già in campo, il comitato del PD e il comitato con animo molto diverso dal nostro di Alfano e Denis Verdini " e prosegue facendo notare che  " accanto al comitato per il SI lanciamo anche una campagna di modifica della legge elettorale, che il PSI ha già avviato ".

" Cercheremo di costituire i comitati per il Sì in ogni comune italiano ” ha proseguito NenciniSi tratterà di comitati aperti che non avranno il bollo dell’appartenenza politica. Cercheremo di spiegare le ragioni del sì nel merito, rivolgendoci proprio ad un mondo che guarda con disaffezione le vicende politiche italiane. Una sottolineatura: nella difesa del sì e del no spesso si citano padri fondatori. Un Pantheon decisamente azzardato. Una figura che viene tirata per la giacca più delle altre è Calamandrei, il quale, quando la Costituzione fu approvata, fece una serie di dichiarazioni abbastanza critiche su una serie di punti della Carta ".

" A me piace citarlo perché se nel ’46-‘47 c’era un alfiere che vide con sospetto il bicameralismo perfetto, questo fu proprio Calamandrei ” ha aggiunto NenciniLa riforma non è soltanto la riforma del Senato. Essa rappresenta una parte di una riforma molto più complessa. A me piace ricordarlo perché due questioni oggetto di polemica in questi anni trovano diritto di cittadinanza all’interno della riforma. Primo: il 50% dei ricorsi presentati alla Corte Costituzionale sono figli di una ripartizione inadeguata delle competenze tra Stato e Regioni.

" Nella riforma “ spiega Nencinisi ripristina una forma di correttezza nella divisione e si spoglia da questa concretissima possibilità di ricorso alla Corte, l’opportunità, per molti soggetti istituzionali, di utilizzare il dettato costituzionale per percorrere questa strada. Le competenze sono definite e precisate: la mano destra sa cosa fa la mano sinistra. Secondo e ultimo: la riforma propone il referendum propositivo, sconosciuto sino ad ora alla Carta. Esso mette l’Italia in condizione di mobilitare un pezzo dell’opinione pubblica su questioni di rilevanza nazionale. È un di più della partecipazione democratica”  ha concluso il nostro segretario.

Interessantissimo è il documento diffuso dalla rivista Mondoperaio lo scorso 20 maggio in quanto, per sostenere il SI nella prossima consultazione referendaria, vengono sviluppate alcune delle tesi illustrate da Nencini nella conferenza stampa; nel link sotto riportato si può leggere l’intero documento.

L’Avanti on line, in un articolo a firma del suo Direttore Mauro Del Bue pubblicato il primo agosto “ Il comitato per il Si con Negri e Della Vedova ”, oltre che salutare favorevolmente  la nascita del comitato per il SI, offre alcuni interessanti spunti di riflessione che vanno dalla necessità di modifica della nuova legge elettorale all’esigenza di unire le forze socialiste e radicali in un nuovo progetto politico riformista.

Dice infatti Del BueOggi resta in sospeso la questione della legge elettorale sulla quale tuttavia il governo ha manifestato piena disponibilità ad accogliere revisioni. Noi abbiamo proposto una legge fondata sul premio di coalizione e sul turno unico. Più difficile sarebbe riformare l’Italicum dopo una crisi di governo e con le elezioni anticipate alle porte. Il secondo motivo è proprio relativo alle mani libere che rivendichiamo in materia di riforma della legge elettorale. Nencini ha iniziato il suo giro d’Italia sull’argomento “.

Ed inoltre “ Socialisti e radicali devono guardare avanti, al bene dell’Italia innanzitutto, e anche al bene loro. Alla possibilità di lanciare un nuovo progetto che associ loro e non solo loro e che si presenti al corpo elettorale suscitando interesse e fiducia. Lo meritano due grandi storie che hanno segnato dagli anni settanta il corso della vicenda italiana. Lo merita Marco Pannella, che pretende che il suo messaggio continui ad essere recepito e non si perda nei rivoli delle polemiche e delle rivendicazioni interne. Lo meritano i socialisti che hanno attraversato questo ventennio senza raggiungere l’approdo agognato di una impossibile resurrezione e che solo con la Rosa nel pugno avevano imboccato la strada dell’esaltazione di una moderna identità. Vedremo gli sviluppi. Per quanto mi riguarda ribadisco che questo è il cammino. Il solo “.

Anche questo articolo è consultabile dall’apposito link sotto riportato

Infine rimane da segnalare l’invito del nostro segretario al coordinamento tra i vari comitati per il SI “ E' bene che i Comitati per il Si' al referendum, numerosi e figli di iniziative diverse, comincino a coordinarsi. A settembre saro' a Bruxelles per spiegare al PSE le buone ragioni di una scelta e per organizzarvi un incontro con gli italiani all'estero ”.

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