L'AULA DELLA CAMERA (CON 276 VOTI FAVOREVOLI E 20 CONTRARI) HA APPROVATO IL DDL SUL NUOVO REATO DI OMICIDIO STRADALE E LESIONI PERSONALI STRADALI

L'aula della Camera (con 276 favorevoli e 20 contrari) ha approvato il DDL sul nuovo reato di omicidio stradale e lesioni personali stradali. Ora la palla passa al Senato ma alla Camera è stato fatto un importante lavoro in sinergia con il relatore del Senato Giuseppe Cucca e i tempi, quindi, saranno brevi: " Entro l'anno - conferma Riccardo Nencini, segretario nazionale PSI e Vice Ministro Infrastrutture e Trasporti non appena terminato e approvato il testo alla Camera - sarà legge. Un impegno preso, un impegno mantenuto ". 

" A fronte del dimezzamento dei morti sulle strade italiane - prosegue Nencini  - sta crescendo il numero dei morti provocati da chi guida sotto l'effetto di alcool e di stupefacenti. Si calcola una percentuale di oltre il 25% per cento. E' la ragione che ci ha indotto a rendere le norme piu' gravi e piu' giuste. La Camera Ha reso obbligatorio l'arresto in tutti i casi gravi di omicidio stradale, ha ripristinato la fattispecie semaforo rosso, contromano, inversione di marcia, inasprito la pena per chi viaggia senza patente e senza assicurazione, allungato i tempi di ritiro della patente, ridotto la discrezionalità del giudice e inasprito la pena per chi fugge. Abbiamo preso l'impegno di approvare il reato entro l'anno, dopo l'ultimo passaggio al Senato. A dicembre sarà legge ".

Sta per terminare quindi l'iter di una legge assolutamente necessaria. I numeri e le statistiche parlano chiaro: oggi ci sono in Italia 3.385  morti l’anno (dati Istat 2013) quasi 10 al giorno e siamo ancora in assoluto il Paese d’Europa col maggior numero di vittime sulle strade.

Anche il numero dei morti per milione di abitanti,  media UE 51,4,  ci vede ancora al 14° posto con 56,2 vittime. E l'omicidio stradale aiuterà a combattere questa piaga perché nella pirateria stradale i casi di recidiva sono altissimi. Una legge quindi dettata dalla primaria necessità di prevenire questo tragico fenomeno.

Il via libera di Montecitorio alla legge sull'omicidio stradale è una risposta dovuta alle famiglie delle vittime e alle associazioni che lavorano sul campo ed è una dimostrazione che la politica è sensibile al loro grido di dolore; ma l'introduzione di un nuovo reato certamente non è sufficiente a risolvere il problema, è necessario anche potenziare il fronte della prevenzione.

E questo è proprio il senso dell'intervento per il PSI nel corso delle dichiarazioni di voto alla Camera dell'On. Pastorelli quando afferma " Il disegno di legge che introduce il reato di omicidio stradale rappresenta una prima importante risposta, necessaria e non più rinviabile, a tutti quei familiari e associazioni delle vittime della strada cui molto spesso è stata negata giustizia. La previsione di una pena detentiva certa per chi, guidando sotto l’effetto di alcool o sostanze stupefacenti, uccide una persona, ha una chiara funzione di contrasto ad un fenomeno che negli ultimi anni ha causato migliaia di decessi sulle nostre strade ”.

Ed inoltre " Ciò che risulta decisivo è riuscire a promuovere un cambiamento culturale, una diversa sensibilità nell’opinione pubblica riguardo al tema del rispetto delle regole al volante, che deve iniziare sin dalle scuole primarie. Solo così sarà possibile ridurre effettivamente il numero di morti sulla strada per un’imprudenza o per condotte deliberatamente irresponsabili ”.

Punto cardine della nuova legge è la certezza della pena, senza però nessun eccesso di giustizialismo, mentre forse meritava più attenzione il tema della prevenzione, rimasta un po' fuori dal testo del DDL, secondo alcuni osservatori.

In effetti le esperienze degli altri paesi europei ci insegnano che il numero di vittime della strada sono inversamente proporzionali ai controlli e che le risorse destinate a questo scopo non sono una spesa ma un investimento; forse riaprire il dibattito in commissione trasporti su questo tema risulta quanto mai opportuno per completare un percorso omogeneo, che spazia dalla prevenzione alla applicazione, della nuova legge.

Potrebbe essere per esempio utile, in tema di prevenzione, un provvedimento in cui le risorse necessarie al finanziamento di un aumento dei controlli e delle pattuglie sulle strade possano essere reperite da quanto incassato dal Ministero dell'Economia attraverso le multe comminate agli automobilisti.

Comunque il nuovo Decreto Legge ha già ottenuto il plauso e la soddisfazione delle associazioni e dei famigliari delle vittime; " Legge fortemente voluta da quanti hanno pagato  un prezzo durissimo con la perdita dei loro cari, rimasta di fatto impunita in questo Paese, in una sorta di amnistia permanente nel tempo e nello spazio per i più gravi reati della strada come l’omicidio o l’omissione di soccorso " dice infatti il rappresentante dell'ASAPS (Associazione sostenitori e amici della Polizia).

Soddisfazione ribadita anche da Umberto Guidoni, segretario generale della fondazione ANIA per la sicurezza stradale che dice " Abbiamo auspicato per anni l’introduzione di una fattispecie normativa che regolasse l’omicidio stradale e, con l’approvazione odierna della Camera dei Deputati, siamo vicini a questo traguardo. Si tratta di una conquista civile per il nostro Paese. Si tratta di un provvedimento fortemente auspicato dalla maggioranza degli italiani, già nel 2011, attraverso un’indagine demoscopica realizzata in collaborazione con l’Ispo, rilevammo che l’84% degli italiani era favorevole all’introduzione del reato di omicidio stradale ".

Quindi in sostanza una buona legge e un buon provvedimento, che vedrà la luce definitivamente al prossimo passaggio al Senato, reso possibile anche dall'impegno e la perseveranza del nostro segretario Nencini e di altri compagni socialisti.

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