Fine Vita - Nencini presenta con la Cirinnà un ddl al Senato

Dopo la decisione della Consulta presentato al Senato un D.D.L. sul fine vita

" Non è sempre punibile chi aiuta al suicidio, hanno deciso i giudici della Corte Costituzionale dopo giorni di udienza ". Sono passate le otto di sera del 25 settembre 2019 quando arriva la decisione della Consulta sul caso di Marco Cappato, dell'associazione Luca Coscioni, che rischiava fino a dodici anni di carcere per aver accompagnato Fabiano Antoniani, in arte Dj Fabo, il quarantenne milanese tetraplegico, in Svizzera a morire come chiedeva da anni dopo essersi ritrovato dopo un incidente imprigionato in un corpo come una prigione, completamente cieco.

E nel medesimo giorno della pronuncia della Consulta in Senato un gruppo di parlamentari, tra cui il senatore socialista Riccardo Nencini, ha presentato un disegno di legge sull’aiuto medico a morire.

“ Consentire a chi già sta morendo di poterlo fare secondo la propria visione della dignità del morire. Abbiamo presentato oggi questo testo che può essere d’aiuto per fare unità dopo la pronuncia della Corte Costituzionale “.

È quanto sostiene la senatrice del Pd Monica Cirinnà, prima firmataria del Disegno di Legge sul fine vita che prevede l'introduzione del «farmaco letale», che ha parlato a margine dell’evento organizzato per la presentazione dello stesso.

Il testo presentato in Senato è stato sottoscritto, oltre che da Nencini e dalla Cirinnà, anche da Tommaso Cerno (Pd), Loredana De Petris (Leu), Matteo Mantero (M5s), Paola Nugnes (Leu) e Roberto Rampi (Pd).

Dice Nencini “ La Corte vigila sulla costituzione italiana e afferma: Caro Parlamento devi fare A, B e C. E noi abbiamo trasferito A, B e C all’interno di un disegno di legge”; in pratica spiega Riccardo Nencini “ abbiamo tradotto il dettato della Corte in un articolato legislativo ”.

Il provvedimento interviene sul delitto di aiuto al suicidio previsto dall'articolo 580 del codice penale che secondo Cirinnà “ non assicura più il bilanciamento tra il valore della vita e la tutela dell'autodeterminazione garantita dall'articolo 32 della Costituzione. La legislazione “ spiega la senatrice Dem “ consente una doppia scelta di rinuncia ai trattamenti sanitari e di sedazione profonda. Questa scelta lascia un gap di tempo che con la nostra proposta potrebbe essere abbreviata: abbiamo infatti inserito la possibilità del farmaco letale “.

Naturalmente, precisa, l'induzione farmacologica della morte è rivolta solo a pazienti “con patologia irreversibile, fonte di sofferenze fisiche o psicologiche intollerabili e capaci di prendere libere decisioni".

" Una proposta in più tra le tante che sono già state depositate ", tengono a precisare i firmatari del ddl che sono tutti concordi nel sottolineare che " non ci sono linee di partito su questo tema, ma solo diverse sensibilità. Noi vogliamo che queste sensibilità si incontrino “.

L'auspicio, è stato spiegato nel corso di una conferenza stampa, è che il Parlamento riesca a fare un sintesi di tutti i testi presentati, con un'ampia "trasversalità". Il parlamento ha infine concluso Cirinnà è " l’organo che deve legiferare in questa materia, non è tema da Governo. Quest'ultimo deve fare un passo indietro ".

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