Lettera del Segretario Regionale Riccardo Mortandello

Lettera del Segretario Regionale Riccardo Mortandello ai compagni iscritti al PSI veneto


Pubblichiamo la lettera del nostro segretario regionale Riccardo Mortandello inviata ai compagni socialisti veneti in merito alla mancanza nelle liste per le prossime votazioni politiche del 25 settembre di candidati socialisti nella nostra regione.

Agli iscritti del PSI del Veneto

e p.c.

Alla segreteria nazionale

Ai segretari regionali

Carissime Compagne e Compagni del Veneto, purtroppo è successo quello che nessuno voleva.

Mi rivolgo a voi tutti per esprimere, come fatto in occasione di un recente direttivo regionale, il mio totale disappunto per il fatto che nella nostra regione nella lista che come da accordi nazionali dovrebbe rappresentarci, quella dei “Democratici e progressisti”, non vi è la presenza di alcun candidato non solo iscritto al nostro partito ma nemmeno che abbia espresso il suo orientamento all’ideale socialista.

Un fatto che reputo grave specialmente alla luce del fatto che non è solo la nostra regione a non avere candidati socialisti da sostenere: la medesima situazione caratterizza la provincia autonoma di Trento, l’Alto Adige, il Friuli-Venezia Giulia, il Piemonte, la Toscana, la Campania, la Val D’Aosta, la Puglia. la Sardegna, il Molise.

Si trovano, invece, candidati socialisti in Lombardia, Emilia-Romagna, Lazio, Abruzzo, Calabria, Sicilia, Basilicata, Liguria, Marche. In più nella circoscrizione Sud America. Fortunati gli iscritti a queste regioni che possono sostenere dei socialisti.

Mi preme, per quanto mi compete, esporre alcune precisazioni con queste righe, che spero vogliate leggere con spirito collaborativo e positivamente critico. Il mio sarà un resoconto cronologico che riporterà in che modo si sia arrivati all'attuale situazione per la nostra regione in queste elezioni politiche e come io abbia portato avanti le decisioni assunte in maniera collegiale nei nostri organi.

In data 29 luglio si è svolta la riunione segretari regionali a Roma, convocata in data 25 luglio. Nonostante i brevissimi tempi di convocazione a tale riunione ho letto e depositato il documento frutto dell’attivo regionale di Mogliano Veneto del 27 luglio, contenente l’indicazione del PSI del Veneto a sollecitare il Partito a individuare le condizioni più efficaci per consentire l’elezione del maggior numero di socialisti in Parlamento.

Si chiedeva che il tutto dovesse avvenire nella cornice di un accordo che coinvolgesse i territori, motivando tutti gli iscritti e vedendoli coinvolti in una partecipazione ad una campagna elettorale a sostegno di una lista che potesse avere delle reali prospettive di elezione dei nostri candidati.

Si ribadiva il fatto che la partecipazione ad una eventuale lista comune, in virtù delle tesi uscite dal recente congresso nazionale del PSI, sottendeva il fatto della pretesa a far comparire il nome o il simbolo del PSE in una lista che, per l’appunto, al socialismo si volesse ispirare.

La federazione regionale del Veneto chiese, inoltre, se fosse stata individuata una delegazione trattante in seno al partito che si interfacciasse con i possibili alleati e con le altre forze politiche e da chi sia composta. Nel documento presentato si ribadiva anche la necessità di agire come socialisti in una lista che fosse realmente “luogo agibile” delle nostre idee ispirate ai migliori valori del socialismo riformista italiano.

La nostra idea di prevedere una delegazione per le trattative che affiancasse il segretario nazionale è stata bocciata pur essendo, nei fatti, richiesta anche da altre federazioni. L'esclusione dell'ipotesi di una delegazione è stata motivata dal portavoce Valvano come "poco indicata da un punto di vista psicologico poiché il fatto che il segretario nazionale non fosse solo sarebbe stato inteso come elemento di debolezza", mentre il segretario temeva si proponesse una delegazione per "metterlo sotto controllo", di conseguenza tutto ciò era quindi inaccettabile.

In realtà la richiesta della delegazione nasceva dalla volontà di essere d'aiuto per la gestione delle trattative col PD e assolutamente non di intralcio. In ogni caso la richiesta è stata rigettata ed è stato elaborato nella stessa data il documento PSI nazionale che a seguire possiamo rileggere:
"Il Partito Socialista Italiano ha svolto nei giorni scorsi un’ampia consultazione dei gruppi dirigenti per esaminare la situazione che si è venuta a creare dopo l’improvvisa caduta del Governo Draghi e la conseguente convocazione delle elezioni politiche per il prossimo 25 settembre. Al termine di tali incontri si è svolta una riunione in presenza dei segretari regionali, che ha confermato la volontà unanime di partecipare a una coalizione politica di centrosinistra ampia e articolata, che coinvolga tutte le forze che hanno responsabilmente garantito la fiducia al Governo di Unità nazionale in questa difficile fase di crisi internazionale, prodotta dalla crisi sanitaria e dalla guerra causata dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Tale coalizione dovrà elaborare una propria piattaforma programmatica innovativa e coraggiosa, che sia all’altezza delle complesse sfide che attendono il Paese nei prossimi mesi. Una proposta che dovrà avere al centro i problemi del mondo del lavoro e della produzione, la lotta alla povertà e alle disuguaglianze, la tutela dei diritti, lo sviluppo dei servizi pubblici essenziali, quali in particolare sanità, istruzione e giustizia. All’interno di tale coalizione il PSI sceglie di costruire, come soggetto cofondatore, nella propria autonomia politica e organizzativa, una lista che vede la partecipazione dei partiti appartenenti alla famiglia del socialismo europeo, insieme al Partito Democratico, ad Articolo Uno e a Demos, come deciso dall’ultimo congresso nazionale. La riunione dei Segretari Regionali, anche alla luce di quanto emerso nel corso dei precedenti incontri, affida unanimemente al Segretario nazionale Enzo Maraio, il compito di avviare ogni iniziativa per la concreta attuazione di quanto deciso"

In data 4 agosto provvedo a chiedere a tutti i segretari provinciali alcuni nominativi disponibili ad eventuali candidature in attesa di notizia dal fronte delle trattative nazionale. A tale richiesta mi risponde ufficialmente solo la provincia di Vicenza indicando 5 nominativi, altre federazioni chiesero di attendere per comprendere che agibilità potesse avere il Partito. Questo per poter esprimere eventuali candidati anche in virtù di alcune cariche istituzionali ricoperte da alcuni compagni.

Dal Partito a livello nazionale, da chi gestiva le trattative, non ho avuto più informazioni ufficiali fino al giorno 11 agosto, data di presentazione del simbolo, pur avendo io chiesto nella chat whatsapp della vecchia segreteria nazionale se c'erano novità, non tanto sulle candidature, immaginando la difficoltà dello schema generale, ma almeno sul simbolo. Il tutto richiesto in data 7 agosto.

Il giorno 11 agosto si è svolta la presentazione del simbolo della lista in diretta facebook.

Sempre In data 11 agosto nel sito ufficiale del PSI si legge:
"Italia democratica e progressista
Oggi a Roma è stato presentato il progetto della lista “Italia democratica e progressista”, promossa da Pd, Psi, Art1. Il programma è costruito sui princìpi di giustizia sociale, propri della tradizione del socialismo europeo.
Le priorità della campagna elettorale comprendono temi e battaglie su cui il Psi si è mobilitato con forza: riattivazione dell’ascensore sociale, stabilizzazione del lavoro precario, valorizzazione del merito e delle competenze dei giovani, misure per la scuola e l’istruzione pubblica, a partire dall’adeguamento degli stipendi degli insegnanti.
Il simbolo presentato è la sintesi di varie sensibilità, partiti e movimenti, che condividono gli stessi obiettivi.
La destra che sfideremo alle elezioni non è quella dello spot edulcorate a tre lingue di Giorgia Meloni ma quella del palco di Vox in Andalusia che costituisce di fatto la reale idea di Italia di questa destra reazionaria e illiberale. Tutte le forze della lista e i socialisti per primi saranno impegnati a battere la destra e vincere le elezioni"

Mi permetto di commentare che il simbolo presentato ha rappresentato la sintesi di varie sensibilità eccetto quella nostra, quella socialista. Aggiungo che la presentazione avvenuta alle ore 18 ha visto la presenza del nostro Segretario nazionale che tra tutti gli alleati di lista è stato il primo a parlare ed è stato l'unico a fare riferimento alla “casa comune socialista”.

Evidenzio tutto ciò perché, a mio modo di vedere, essere intervenuti per primi è stato per il nostro partito altamente denigrante in quanto l'intervento più importante del segretario del PD Letta è stato lasciato giustamente alla fine. Di conseguenza, in una scaletta non solo di interventi ma di importanza, gli organizzatori hanno sicuramente ritenuto più importanti, rispetto a quello del nostro segretario, gli interventi di Volt, Demos, Articolo Uno e della vice presidente della regione Emilia Romagna.

Si potrebbe obiettare che una scaletta è una banalità ma se uniamo a questo dettaglio anche il fatto che nessuno degli interventi, anche in minima parte, ha fatto riferimento alla casa comune del socialismo Europeo, che nessuno di chi è intervenuto abbia minimamente accennato al PSE e la totale assenza dal simbolo di ogni riferimento al socialismo italiano ed europeo, fa pensare che il nostro ruolo in questo accordo di lista sia stato ritenuto fin dall’inizio estremamente marginale dal PD stesso.

Il riferimento poi a questa fantomatica “casa comune socialista europea” è stato chiaramente un elemento messo in campo esclusivamente come forma di dibattito all'interno del nostro partito ma è evidente che non è stata mai posta come condizione di sostanza nelle trattative con il PD. Non sono le mie interpretazioni a stabilirlo ma i fatti.

Una considerazione ancora più pesante vale per il simbolo. Era impegno preciso e chiaro del Segretario nazionale in fase congressuale fare in modo che il nostro simbolo apparisse interamente o parzialmente. Non è mai stato concesso di capire, a me come ad altri, le reali motivazioni di questa esclusione totale dei riferimenti nel simbolo del PSI e del PSE, sempre che alcune motivazioni accettabili possano esistere per tale situazione.

Successivamente alla presentazione del simbolo, sempre nella chat di segreteria, chiedo a più riprese se si potesse essere aggiornati in merito gli accordi nazionali sui candidati e relativi seggi al partito destinati, sullo schema nazionale delle candidature.

Le mie richieste sono sempre rimaste inevase e nascevano da due fattori.

Innanzitutto, dal fatto che da comunicazioni avute coi segretari regionali veneti del PD e Articolo Uno, le varie candidature del Veneto erano, giustamente, sottese anche da parte loro ad accordi nazionali. Sempre da fonti PD, venivo messo a conoscenza dell'ipotesi di avere candidato in Veneto, in un cosiddetto "seggio sicuro" il nostro segretario nazionale.

Come secondo elemento, alcune Federazioni Regionali del PSI avevano avuto esplicita richiesta dal segretario nazionale di fornire dei nominativi di candidati, cosa non avvenuta con il sottoscritto o comunque con la federazione veneta del PSI.

Appare evidente il mio grande disagio di venire a conoscenza, non dal segretario nazionale stesso ma dal PD del Veneto, della presenza del nostro segretario come candidato nel Veneto. In un primo tempo ho ritenuto la notizia falsa salvo poi averne avuto la conferma con certezza dall'ex segretario regionale Bisato in data 16 agosto che testualmente affermava che “fino al 15 agosto negli schemi degli accordi nazionali la candidatura di Maraio cadeva in Veneto”. Situazione mutata però il giorno successivo per questioni interne al PD. Difatti il nostro segretario nazionale è stato poi candidato in altra regione, quella del Lazio mentre nel Veneto sono stati calati dall’alto Fassino, Lorenzin etc.

Una attenuante potrebbe essere quella che neanche il nostro Segretario fosse a conoscenza degli schemi di candidature messi in campo dal PD.

Successivamente al direttivo regionale del 16 agosto, da me convocato, chiedo sempre nella chat di segretaria nazione se si poteva avere, da chi stava gestendo le trattative, un quadro generale delle candidature in Italia, giusto per capire il da farsi nel Veneto e avendo avuto come da interlocuzioni con federazioni provinciali varie la disponibilità di candidare almeno un socialista in uno dei posti che venivano definiti liberi dagli articoli di stampa. /p>

Tale richiesta è rimasta inevasa, non mi è mai arrivata domanda di nominativi come invece successo per altre regioni. Dal PD del Veneto, mi viene comunicato successivamente che tutti i posti rimasti liberi sono stati definiti e collocati secondo trattative svolte a livello nazionale.

Care Compagne e Compagni del Veneto, questa la descrizione degli eventi peraltro inseriti in un percorso regionale che ho sempre voluto condividere, non solo col direttivo, ma anche organizzando attivi aperti ad ogni singolo iscritto, come nel caso di Mogliano Veneto.

In ogni caso credo che il momento imponga di anteporre al disagio, al disappunto e alla mancanza di rappresentatività, la nostra appartenenza non solo al Partito e alla linea che ci indica per queste elezioni, ma la nostra afferenza ad un ideale, quello socialista riformista, che in questa campagna elettorale è il vero assente da ogni dibattito.

L’auspicio è che i 12 candidati socialisti presenti in alcune regioni italiane possano essere eletti, la nostra evidenza è però quella che, conseguentemente alle trattative nazionali, per la prima volta dal dopoguerra nel Veneto non ci sarà un candidato socialista. Mai mollare, operiamo per costruire tempi migliori. Resto a vostra completa disposizione per ogni esigenza, chiarimento o iniziativa.

Buon Voto.

Riccardo Mortandello - segretario regionale PSI Veneto

Montegrotto Terme, 7 settembre 2022

  •   Via Chioda 125A - 37134 VERONA
    Presso la sede del C.C.C.

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