COMMEMORAZIONE A FRATTA POLESINE , PAESE NATALE DI MATTEOTTI, A NOVANTA ANNI DAL SUO ASSASINIO AD OPERA DEI FASCISTI

Il 10 giugno 1924, dopo essere stato rapito e caricato a forza su una automobile da una squadra fascista a Roma sul Lungotevere Arnaldo da Brescia, Giacomo Matteotti veniva brutalmente assassinato e il suo corpo venne trovato solo due mesi dopo sulla via Flaminia, in una fossa scavata in un fitto bosco.

Le sue spoglie, accompagnate lungo il percorso da un grande tributo popolare, vennero trasportate in treno a Fratta Polesine, cittadina in provincia d Rovigo in cui viveva con la propria famiglia.

"Uccidete pure me, ma l’idea che è in me non l’ucciderete mai”, così il deputato socialista si esprimeva pochi giorni dopo un altro importante discorso alla Camera del 30 maggio 1924 conclusosi con la frase “Io il mio discorso l’ho terminato,ora preparate il discorso funebre per me”.

 Infatti appena dieci giorni dopo Matteotti venne rapito e ucciso da un gruppo fascista comandato da Amerigo Dumini, già resosi protagonista di altri gravissimi fatti di sangue in quei mesi, e il suo martirio rimane nella storia come simbolo della lotta contro la tirannia del fascismo di Benito Mussolini.

E domenica 8 giugno 2014 a Fratta Polesine, a 90 anni di distanza, la sua città gli ha tributato il doveroso omaggio, quale figura chiave del nostro novecento e della storia del nostro Paese.

I momenti commemorativi sono stati due, uno al cimitero dove riposa la salma di Matteotti e il secondo presso il giardino della casa museo dove è intervenuto il segretario del PSI Riccardo Nencini.

Il primo momento commemorativo al cimitero è iniziato alle 9.30 ed erano presenti, oltre al sindaco di Fratta Polesine Tiziana Virgili, numerosi altri sindaci, non solo polesani, compreso il vicesindaco del comune di Bolzano e Marina Lombardi sindaco di Stella, paese di Sandro Pertini, candidata alle recenti europee per il PSI nel collegio Nord-Ovest.

La deposizione di una corona d’alloro al mausoleo, due brevi interventi da parte del sindaco di Fratta e di Marina Lombardi per ricordare la figura, il profilo e l’importanza storica di Matteotti nel primo antifascismo hanno scandito i tempi e le modalità di questa prima commemorazione, che ha visto la partecipazione di numerose persone e simpatizzanti socialisti arrivati da molte località.

Il secondo appuntamento era fissato alle 10,30 presso il giardino della casa natale di Matteotti, ora museo, dove era previsto l’intervento di Riccardo Nencini.

Sono intervenuti in questa occasione il segretario provinciale PSI Gianmario Scaramuzza, il sindaco di Fratta Tiziana Virgili, il Prof. Enrico Zerbinati, Presidente dell’Accademia dei Concordi proprietaria dell’immobile museo Matteotti.

Un discorso, quello di Nencini, che ha volutamente separato gli aspetti storici degli avvenimenti che sono poi sfociati nell’assassinio di Matteotti dagli aspetti politici del suo operato in seno al parlamento e nel suo territorio, il Polesine, per poi arrivare al Matteotti uomo, molto legato alla sua famiglia, in particolar modo alla moglie Velia.

Dal punto di vista storico Necini rimarca il fatto che Matteotti fondamentalmente era un uomo solo, non sufficientemente sostenuto nel suo impegno civile dal partito, diviso in quel periodo, dopo l’espulsione dell’ala socialdemocratica di Turati di cui anche Matteotti faceva parte, nel XIX congresso di Roma.

Con i link che troviamo di seguito abbiamo la possibilità di consultare l'album fotografico dei due momenti della commemorazione di Fratta Polesine e sentire il discorso di Nencini tenuto nel giardino della casa museo di Matteotti.

Album fotografico della commemorazione Vai all'album
Articolo del quotidiano l'Arena (09.06.2014) Vai all'articolo
Ascolta l'intervento di Nencini

                               

Tiziana Virgili, sindaco di Fratta Polesine, e Nencini durante i discorsi commemorativi

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