MOZIONE PER IL CONGRESSO STRAORDINARIO DEL PARTITO SOCIALISTA ITALIANO - ROMA 18 E 19 MARZO 2017

Oltre il novecento - La sinistra libera e responsabile

1 - Perché un Congresso Straordinario.

I motivi della convocazione di un congresso straordinario, ad appena un anno di distanza da quello svolto a Salerno, sono sostanzialmente due. Il primo riguarda la messa in sicurezza del Psi dopo le sconcertanti iniziative giudiziarie promosse da un pugno di compagni che si annunciano di troppo lenta soluzione. Nulla da temere, nulla da rimproverarci sul piano della correttezza e della trasparenza. Il tesseramento affidato ai nostri organi provinciali, e sottoposto poi a quelli regionali e nazionali, é stato svolto con la massima correttezza e ha consentito al partito di raggiungere il tetto dei ventunomila iscritti. Questo dato conferma una tendenza che ha permesso al Psi di invertire un trend negativo col quale doveva fare i conti all'indomani del congresso di Montecatini, svolto pochi mesi dopo l'uscita dei socialisti dal Parlamento a causa del mancato apparentamento veltroniano del 2008.

Siccome in diverse città e in molte regioni si assiste al ritorno di compagne e compagni che hanno condiviso con noi, nel tempo, gli stessi valori, il congresso lancia la proposta di 'Costituenti regionali' aperte alla cultura laica, ai movimenti civici, all'associazionismo, consentendo loro, come peraltro avviene a livello nazionale, di partecipare con pieno diritto ai nostri lavori.

Non é solo per conferire stabilità e autorevolezza alla nostra comunità che é stato convocato un congresso straordinario. La situazione politica emersa dal voto referendario, la crisi di governo, le nuove tensioni all'interno del partito di maggioranza, l'intervento della Corte che ha invalidato la parte più rilevante della legge elettorale, cui si aggiungono novità decisive a livello internazionale, impongono una fase di profonda riflessione politica anche al Psi, per definire la sua strategia e le sue proposte.

Un congresso straordinario, dunque, perché straordinaria e' la cornice politica nella quale viviamo. Un congresso che parli non solo e non tanto di noi, ma sappia parlare agli italiani. Un congresso aperto a tutte le migliori risorse dell'area socialista e a tutti coloro che hanno qualcosa da dire e da fare in nome della libertà e della giustizia. Infine, un congresso di rinnovamento che permetta alle nuove generazioni di trovare un punto di riferimento nel più antico partito della storia italiana. 

2 - Il mondo fuori controllo

In crisi le categorie tradizionali destra e sinistra.

Ormai le categorie tradizionali, quelle stesse che descrivevano i connotati della sinistra e della destra, sono entrate in crisi. Si tratta generalmente, più in Italia che in altri paesi europei, di una delegittimazione con radici ultra ventennali derivante dalla fine del comunismo e dal passaggio a un’epoca diversa. Oggi questa crisi si accentua, resa più acuta com'è da quattro fattori: la globalizzazione, la finanziarizzazione, la rivoluzione tecnologica, le migrazioni. 

Il mondo é diventato meno squilibrato, ma l’Occidente ha visto sorgere nuove disuguaglianze, aumentare la povertà, aprire una frattura tra sicurezza e libertà.

Non c'è dubbio. È' un tempo nuovo. Il tempo della 'società liquida' (Bauman), della profonda incertezza, della paura del futuro, di una crisi d’identità che provoca ansia e che non trova più risposta nei parametri della politica. Si tratta di un fenomeno economico e psicologico insieme che produce forti tensioni e una anarchica volontà di cambiamento. Viviamo già gli effetti di questa condizione, a cominciare dagli Stati Uniti dove pure la crisi è meno grave di quella che ha colpito l'Europa.

Trump viene descritto, e talune sue posizioni autorizzano a inquadrarlo come tale, come uomo di destra. Dunque, si potrebbe pensare che l’elettorato americano si sia spostato a destra. Contemporaneamente, però, è dimostrato che ha raccolto consensi nei ceti meno abbienti mentre alcuni sondaggi ci dicono che l’unico che avrebbe potuto batterlo era Sanders, il candidato considerato più a sinistra.

È la riprova che l'elettorato tende a superare le vecchie barriere politiche e si affida a chi propone progetti radicali condotti da leadership solitarie. In Europa questo spazio è occupato da movimenti populisti con pulsioni di destra, ma di fatto decisamente trasversali (il movimento Cinque stelle e quello inglese di Farage soprattutto). Anche le Front national di Marine Le Pen ha un largo e composito nucleo che va ben oltre la destra storica. La conferma è spesso nei programmi che unificano la voce delle opposizioni. A partire dall'antieuropeismo e dall'attacco all'Euro, destra radicale e sinistra estrema manifestano visibili punti di contatto.

D’altronde, quale governo è' mai esistito più trasversale di quello greco: presieduto da Tsipras e con ministri di un partito di estrema destra? Non si tratta di reato di milazzismo, ma di realistica intesa sul programma. Semmai è lo spazio dei moderati e dei conservatori a restringersi, corroso dalla crisi economica e da una crescente insoddisfazione provocata dalle ondate migratorie. Il centro può contribuire alla vittoria di uno schieramento, ma la vittoria non si costruisce al centro.

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