PROSEGUE LA NOSTRA ANALISI SULLA SINISTRA ITALIANA; LA VISIONE MASSIMALISTA DI UNA PARTE DEL PD, DI SEL E DELLA CGIL E QUELLA RENZIANA, SCATURITA DAL DIBATTITO ALLA LEOPOLDA, DEVONO ESSERE SUPERATE DAL PENSIERO SOCIALISTA E RIFORMATORE

Facciamo seguito al precedente articolo pubblicato il mese scorso "Quale sinistra nel nostro Paese?" per continuare l'analisi del pensiero riformatore e di centrosinistra in Italia.

Si era detto della presenza di due visioni, attualmente predominanti all'interno della sinistra italiana, una massimalista rappresentata da una frangia del PD, da SeL e dalla CGIL e l'altra più riformista, rappresentata dall'attuale maggioranza PD e scaturita dal dibattito alla Leopolda di Firenze.

Ma nessuna di queste due può ambire a rappresentare gli ideali socialisti; il massimalismo non fa parte della nostra storia ed è molto lontano dai nostri ideali ed aspirazioni, come d'altronde non ci trova d'accordo nemmeno il riformismo fine a se stesso senza le caratteristiche di progresso e di equità sociale che sono aspetti intrinseci ed indispensabili ad un socialismo libertario.

" Difendere il nostro passato è un dovere di coerenza con noi stessi. E tuttavia dobbiamo essere consapevoli che non si fa politica con la sola glorificazione del buon tempo andato. Dobbiamo invece utilizzare quella che io chiamo la nostra 'cassetta degli attrezzi' per le battaglie politiche che vogliamo combattere oggi e subito." dice infatti Fabio Fabbri in un articolo sull'Avanti On Line, che viene allegato al presente articolo.

Bisogna dare slancio e vita ad una nuova fase costruenda delle nostre istituzioni ed i socialisti hanno in questo campo storia ed esperienza da vendere; tutti noi ricordiamo alcuni gioielli del pensiero riformatore socialista come la riforma della scala mobile, lo Statuto dei lavoratori, il divorzio, la nazionalizzazione dell’energia elettrica, solo per citarne alcuni.

La necessità quindi di rimarcare i fondamenti del pensiero socialista e riformista è diventata ormai una priorità assoluta, pena il pericolo di una nostra scomparsa dalla scena politica; studiare ed attuare una strategia per non disperdere le nostre esperienze di lotta e di governo in Parlamento e nei territori diventa un compito non più procrastinabile ed impegna tutti i dirigenti, gli attivisti e gli iscritti al nostro partito.

La nostra storia quindi ci indica quale deve essere la strada da intraprendere; " La fonte dell’intelligente progettazione sociale caratteristica dello spirito del socialismo sta nei solidi principi del riformismo non massimalista. Privilegiare l’interesse collettivo avendo a cuore l’individuo, la sua centralità, la sua libertà, i suoi diritti di singolo e di ricerca della propria singola felicità. Bilanciare le esigenze di tutti con la varietà degli interessi individuali, mediare l’interesse del singolo con l’interesse collettivo. Si può fare. Soluzioni ce ne sono sempre, tante. Basta non farsi guidare da dogmi, ma dal rispetto delle fondamentali libertà volterriane: la mia libertà inizia dove finisce la tua " dice infatti Isabella Ricevuto Ferrari in un altro articolo sull'Avanti On Line.

Uno scatto di orgoglio e passione, uniti al nostro impegno, sono le molle indispensabili per realizzare una fucina di idee politiche tali da uscire da un lungo periodo di "narcotizzazione e stagnazione" della nostra presenza nella società.

Dice infatti Marco Del Bue in un suo editoriale sull'Avanti On Line " Qualcuno sostiene che se non ne abbiamo più voglia è meglio scioglierci nel Pd. Se non ci scatta una molla di passione e di ansia di riscatto dopo le recenti cupe vicende della politica nazionale e le conseguenti dichiarazioni e ammissioni, certo qualcosa non va. Penso che, premesso che il Psi così come l’abbiamo conosciuto, non potrà rinascere e che non è mai rinato in questi vent’anni così come la Dc, il Pci e gli altri partiti della cosiddetta prima Repubblica, occorra compiere qualche scelta di fondo, adesso e non fra un anno. Partiamo da un punto. Noi siamo tuttora un soggetto, un piccolo soggetto, istituzionale che può contare su qualche parlamentare, contrariamente, ad esempio, al Partito radicale ".

Ma nonostante tutto, a dimostrazione di quanto prima affermato, non sono mancate nostre proposte in svariati campi, come la difesa del territorio, la battaglia per un fisco equo, una giustizia che funzioni e una certezza delle pene, il taglio degli sprechi nella finanza pubblica, una scuola degna del nostro Paese, la difesa per una sanità pubblica.

Queste proposte vanno certamente nella direzione di rendere più visibile il nostro partito e sono indispensabili per rendere più forte la posizione del PSI all'interno dello schieramento dei partiti; la nostra spinta innovatrice non deve però dimenticare che la realizzazione dei presupposti per una uscita dalla crisi economica più grave e più lunga dal dopoguerra è la battaglia delle battaglie, quella che se vinta darà risultati entusiasmanti, al momento non ancora preventivabili.

 

                 Condividi con    

 

Cerca nel sito

La nostra storia
            Videointerviste a socialisti veronesi
   
 

 
Social