UNA RISOLUZIONE PRESENTATA ALLA CAMERA DA PASTORELLI E ALTRI DEPUTATI SUL RIPRISTINO DI ALCUNE COMPETENZE ESSENZIALI ALLE PROVINCE VIENE ACCETTATA DAL GOVERNO E TRASMESSA AL MINISTERO DEGLI INTERNI PER L'ATTUAZIONE

I Deputati Pastorelli del PSI con Locatelli, Marzano e Lo Monte hanno presentato lo scorso mese di luglio una risoluzione al Governo in merito al ripristino di alcune funzioni essenziali delle Provincie; tale risoluzione è stata accolta e trasmessa in questi giorni al Ministero degli Interni per l'attuazione

Di seguito il testo di tale risoluzione.

" LA CAMERA, premesso che:

con il decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50, convertito, con modificazioni, con la legge 21 giugno 2017, n. 96, il Governo ha inteso realizzare, in favore degli enti territoriali, una migliore perequazione delle risorse pubbliche a disposizione, anche attraverso nuovi investimenti; in particolare, tale decreto-legge, occupandosi della gestione finanziaria delle province, ha riaffermato l'esigenza di rivedere il ruolo e le funzioni fondamentali di quest'ultime;

fermo restando l'impianto di riforma delineato dalla legge n. 56 del 2014, il referendum del 4 dicembre 2016 ha sancito la permanenza nella Costituzione delle province e quindi la necessità di dotarle degli strumenti e delle risorse necessarie per amministrare, per quanto di competenza, i territori in esse rientranti;

le province attuali, così come congegnate dalla legge n. 46 del 2014, rappresentano il livello di governo nell'ambito del quale adottare scelte e soluzioni strategiche per lo sviluppo e il benessere dei relativi territori, razionalizzando l'impiego di risorse pubbliche; in questo senso, sono già molti i servizi di interesse generale, economici e non, che hanno dimensioni provinciali, a tutto beneficio della efficienza e della riduzione dei costi di gestione, e tale fenomeno di accorpamento dei gestori di servizi pubblici ha bisogno di essere guidato da una regia unica a livello provinciale, in grado di fornire una visione integrata e sistematica dei bisogni del territorio;

più in generale, Governo e Parlamento, ciascuno nell'ambito delle rispettive attribuzioni, hanno correttamente rilevato la necessità di investire sui territori, dotando i relativi enti esponenziali delle risorse idonee a tale scopo;

proprio per queste ragioni e finalità, il decreto-legge citato, per il 2017 e il 2018, incrementa la dotazione finanziaria delle province per l'esercizio delle loro funzioni fondamentali, e analoghi importanti incrementi si possono registrare anche per le città metropolitane;

inoltre, per l'anno 2017, sono stati autorizzati contributi per 170 milioni di euro per l'attività di manutenzione straordinaria delle strade provinciali e 79 milioni di euro finalizzati agli interventi sull'edilizia scolastica di province e città metropolitane;

un contributo di 10 milioni di euro è stato attribuito per il 2017 alle province che hanno dichiarato il dissesto entro il 31 dicembre 2015 e che non sono state escluse dal contributo al risanamento della finanza pubblica;

sempre nell'ottica summenzionata, molte altre sono le misure contenute nel decreto citato volte a flessibilizzare le vigenti discipline contabili, cui sono soggette le province e le città metropolitane, anche con riferimento al delicato profilo del blocco delle assunzioni di personale tecnico indispensabile per l'esercizio delle proprie funzioni;

ferma restando la bontà delle misure richiamate, funzionali alla gestione di questa fase di transizione, occorre quindi sviluppare un nuovo, stabile assetto delle province che ne ridisegni i compiti istituzionali ed incrementare in modo netto le rispettive dotazioni finanziarie, onde garantire l'esercizio delle loro funzioni fondamentali e il soddisfacimento dei bisogni standard,

impegna il Governo

1) a proseguire nello sforzo intrapreso al fine di garantire e, se necessario, incrementare le risorse necessarie ad assicurare l'effettivo esercizio delle funzioni fondamentali da parte delle province e delle città metropolitane, anche promuovendo le opportune modifiche alla legislazione vigente;

2) ad adottare ogni iniziativa di competenza utile a favorire il ripristino dell'autonomia organizzativa degli enti, anche attraverso la deroga temporanea delle disposizioni di cui all'articolo 1, comma 420, lettere c), d) ed e) della legge n. 190 del 2014;

3) ad adottare ogni utile iniziativa, anche di natura normativa volta al ripristino della piena autonomia finanziaria delle province e delle città metropolitane, onde garantire la piena copertura finanziaria delle rispettive funzioni fondamentali e una programmazione della spesa rispettosa dei canoni di cui all'articolo 151 del Testo unico sugli enti locali;

4) a promuovere modifiche della legge n. 56 del 2014 al fine di rivedere, anche alla luce del voto referendario del 4 dicembre 2016, le funzioni delle province, di adeguarne la struttura istituzionale, di razionalizzarne i costi e di svilupparne le capacità di cooperazione con altri enti locali e con i comuni in particolare.

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