Vittorio Emiliani - Mr. Matteotti, I presume

Vittorio Emiliani, Veltroni riscopre Matteotti 95 anni dopo

Continua la nostra analisi storica attraverso la rassegna stampa dei rapporti interni al centrosinistra e, in questo caso, della difficoltà di alcuni esponenti del PC/PDS/PD a riconoscere il giusto peso storico-politico del PSI.

Riportiamo infatti una "Lettera al Direttore" scritta da Vittorio Emiliani, giornalista emiliano, saggista, scrittore e uomo politico socialista, al Fatto Quotidiano e riportata il 26 aprile 2019 in cui si fa riferimento al riconoscimento "tardivo" di Walter Veltroni del ruolo politico di Giacomo Matteotti.

Di seguito il testo della lettera;

" Caro Direttore, giorni fa, inopinatamente, abbiamo appreso che Walter Veltroni aveva in qualche modo scoperto Giacomo Matteotti a novantacinque anni dal tragico rapimento sul Lungotevere Arnaldo da Brescia e dalla soppressione del più coraggioso ed esposto dei deputati dell’opposizione socialista, e non solo. Fa piacere constatare che un personaggio fondamentale del socialismo riformatore sia entrato nell’album di famiglia di un ex comunista.

Che per la verità in passato si era dichiarato, se non erro, “clintoniano”, un modello piuttosto remoto sia dal Pci che dal rigore di Matteotti.

Ma tant’è. Sentire un esponente dell’ex Pci fa suo uno degli esponenti socialisti più genuini è sempre un piacere per quanti non si sono mai vergognati di dirsi “socialisti”.

A tale proposito vorrei segnalare che un bravissimo studioso della nostra tradizione, il professor Stefano Caretti, docente a Siena e per anni segretario della Fondazione Turati di Firenze, figlio dell’italianista Lanfranco (mi piace aggiungere), ha curato e pubblicato in ben 12 volumi l’opera omnia di Giacomo Matteotti e al suo interno ha pubblicato nel lontano 1983 quel discorso di Matteotti oppositore che nel recentissimo libro uscito da Rizzoli con prefazione di Walter Veltroni figura come una sorta di “scoperta”.

Tanto per dare a Caretti ciò che appartiene a lui e ai suoi trent’anni di studi sul socialismo e su Matteotti in particolare.

Se i socialisti politicamente sono stati, per ora, cancellati, anche grazie ad alcuni errori imperdonabili del craxismo, la “damnatio memoriae” loro inflitta non ha incenerito la capacità di studiare una storia ancor oggi vitale in Fondazioni che appunto portano gli onorati nomi di: Filippo Turati (trattato come un malfattore da Togliatti all’atto della morte), Anna Kuliscioff, Argentina Altobelli, Giacomo Matteotti, Giuseppe Emanuele Modigliani, Pietro Nenni, Bruno Buozzi, Giacomo Brodolini e altri ancora. "

Vittorio Emiliani - Il Fatto 26 aprile 2019

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