Addio Libero, lasci un grande vuoto nel cuore dei socialisti veronesi

La scomparsa di Libero Cecchini priva il socialismo veronese di una figura di primaria importanza

I socialisti veronesi piangono la scomparsa di Libero Cecchini, architetto e uomo di cultura, “Padre della Patria, compagno e maestro di vita” nelle parole di Massimo De Battisti, artefice della ricostruzione della nostra città nel secondo dopoguerra.

Libero ci ha lasciato il 20 aprile, solo pochi mesi dopo il suo centesimo compleanno, compiuto lo scorso 28 settembre e celebrato con una bellissima manifestazione nella sala Giorgio Zanotto del complesso abaziale di San Zeno, uno dei tanti luoghi che hanno visto il prezioso segno del suo intervento.

L’Ordine degli Architetti di Verona, per questa occasione, aveva allestito nella sede ai Magazzini Generali una mostra con alcuni dei suoi più significativi progetti, mentre nella pieve di San Giorgio Ingannapoltron veniva organizzata una mostra di opere della Scuola d’Arte Brenzoni di Sant’Ambrogio di Valpolicella, dove Libero Cecchini aveva potuto dare sfogo, come docente e direttore, alla sua passione di scultore.

Infatti Libero amava definirsi “Architetto artista, perché per me l'architettura e la scultura sono un tutt'uno. Nella pietra ci sono nato” proprio per sottolineare questa sua passione artistica.

Ma è nell’ambito architettonico che Libero Cecchini esprime al meglio la sua creatività e nei suoi lavori si possono distinguere sia il plasticismo materico che lo studio dello spazio e, soprattutto, un rapporto natura/storia/architettura del tutto nuovo.

Libero, infatti, prediligeva sia nella realizzazione di grandi progetti edilizi che di importanti restauri archeologici nel centro storico di Verona, non tanto lo stravolgimento, bensì l’armonia e il recupero degli spazi, mediante una rara capacità di rileggere la storia in un'ottica nuova e inaugurando un personale metodo scientifico di restauro e di intervento sul costruito che anticipava i moderni orientamenti disciplinari.

“Personalmente ritengo che la forma del paesaggio, unita all’archeologia e a tutto quello che ci circonda, sia, oggi come sempre, elemento ispiratore di ogni nuovo progetto. Il progettista è tale quando conosce e capisce il luogo in cui deve operare. Le pieghe del paesaggio poi anche se non sono immediatamente tangibili nella formazione più o meno ondulata del territorio, sono determinate dalle varie culture, delle preesistenti strutture. In sostanza se, seduto in un avvallamento, mi sento soddisfatto, riparato e nel contempo gratificato dal punto di vista panoramico, significa che quell’avvallamento è già una piega fruibile. In sostanza vale oggi come sempre, la massima fondamentale di ogni mia progettazione: Lo spazio dell’architettura esiste in natura e sta all’architettura delinearne il profilo” infatti ebbe a dire lo stesso Libero Cecchini.

Importanti per la città di Verona sono i suoi contributi, negli anni del dopoguerra, alla riedificazione di ponte Castelvecchio e Ponte Pietra e di molte opere di edilizia pubblica, quali la Camera di Commercio e gli uffici finanziari, senza dimenticare scuole, case popolari e per anziani ed edilizia privata.

Negli anni ottanta, inoltre, si occupa di progetti di restauro monumentale e archeologico, tra i quali, gli interventi alla Basilica di San Zeno, di Porta Leoni, di Palazzo Forti e degli Scavi Scaligeri.

Ma oltre a Libero Cecchini architetto esiste un Libero Cecchini socialista, i cui ideali gli furono inculcati dal padre, primo sindaco socialista di S.Ambrogio di Valpolicella, e solidificati con la sua appartenenza all’ambiente mutualistico e solidale della cooperativa marmisti, divenuta importante punto di riferimento economico per la Valpolicella e che neppure il fascismo riuscì a sopprimere.

In questa nostra pagina è il Libero socialista che vogliamo ricordare, perché mentre numerose sono state le manifestazioni di cordoglio da parte di istituzioni pubbliche, sindaco e Ordine degli Architetti in primo luogo, pochi, se non nessuno, ha ricordato il suo passato socialista.

Ma vogliamo ricordarlo noi, vogliamo ricordare il suo impegno civile e umano, la sua necessità di stare a contatto con le persone, di condividerne le aspirazioni, le speranze e i bisogni.

Libero ha sempre cercato, nella sua architettura, di privilegiare l’uomo nelle sue esigenze, la casa, l’istruzione, la vita quotidiana e sociale, la salute pubblica.

Per questo noi ricordiamo e ammiriamo Libero Cecchini, un architetto che nelle sue opere ha saputo infondere ideali di solidarietà ed equità, ideali socialisti.

Riposa in pace, compagno Libero.

  •   Via Chioda 125A - 37134 VERONA
    Presso la sede del C.C.C.

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