alt tag

PRIMARIE DEL CENTROSINISTRA - UNA SFIDA PER IL CAMBIAMENTO E CONTRO L'ANTIPOLITICA

La grande partecipazione alle primarie dimostra la grande volontà di cambiamento che esiste nel Paese per il progresso, contro l'antipolitica e il qualunquismo.

SEI IN HOME PAGE -  PRIMARIE DEL CENTROSINISTRA-UNA SFIDA PER IL CAMBIAMENTO

Tutti gli articoli pubblicati sono visionabili dal menù Archivio

 



Il confronto televisivo tra i candidati alle primarie di Italia Bene Comune

Circa tre milioni e mezzo al voto per le primarie di domenica 25 novembre; l’affluenza dimostra che la gente del centrosinistra vuole partecipare in prima persona alla vita democratica, ed è l’elemento importante su cui bisogna riflettere.

Il popolo di centrosinistra, non rispondendo a chi predicava l’antipolitica e a chi indicava invece il disimpegno e il rifugio nella protesta come alternativa, ha fatto capire che esiste una larga disponibilità alla partecipazione e all’impegno politico.

La gente, uscendo di casa, andando a votare sopportando in alcuni casi anche lunghe fila ai seggi, ha dimostrato che è in grado di riconoscere quali sono i valori del centrosinistra progressista, distinguendoli da quelli di una destra che in questi ultimi vent’anni ha invece cercato di annacquare i concetti di alternanza e distinzione tra i due schieramenti, pubblicizzando slogan che indicavano come uguali tutte le forze politiche.

La partecipazione è stata massiccia, al di la di ogni previsione,e il numero dei votanti è un numero importante e sta a dimostrare una voglia di riappropriarsi della politica come bene comune e condiviso, in contrapposizione e nonostante la parola d’ordine che imperava in questo ultimo  periodo e cioè il disimpegno e la contrarietà a tutto e tutti, in primo luogo contrarietà ai partiti e alle istituzioni.

La gente partecipando alle primarie ha dimostrato di capire cosa vuol dire essere progressista e di centrosinistra, di credere ancora agli strumenti di partecipazione diretta e ha risposto in massa a questa sorte di appello e di chiamata perché si è sentita coinvolta e partecipe nelle scelte, nonostante le numerose illusioni e disillusioni di questi ultimi anni.

Ha così dimostrato che la politica non bisogna rifiutarla in astratto, a priori, ma bisogna assolutamente rifiutare la cattiva politica; la gente di centrosinistra sa che quando c’è la possibilità di contare davvero, di partecipare, di scegliere, di esprimere la propria opinione senza delegare, non si fa mai trovare impreparata dando il suo importante contributo.

I partiti di centrosinistra sanno a questo punto che possono contare su un grande riscontro di disponibilità verso la politica, verso una volontà di cambiamento e partecipazione, ma questa volontà non deve essere tradita e bisogna assolutamente che venga tradotta immediatamente in quelle riforme che la gente sente come essenziali ed urgenti, in primo luogo la riforma elettorale e la riduzione dei costi della politica.

Lasciare la possibilità ai cittadini di scegliere i propri rappresentanti, senza delegare a questo compito i capi partito, è il messaggio forse più importante uscito da queste primarie; non dimentichiamo infatti che lo scandalo della compravendita dei parlamentari, con il passaggio di taluni personaggi da uno schieramento all’altro, è stato uno delle cause principali del rifugio nell’antipolitica di molta gente.

Che i partiti e gli uomini politici imparino quindi da questa bella giornata, che non trasformino le primarie in un duello tra primedonne, magari appellandosi sulle regole delle votazioni, come è successo per la verità alcune settimane or sono.

Infatti dalle parole di Letta, vicesegretario nazionale del PD, emerge questo pericolo;    la grande partecipazione delle primarie chiude anche queste un po' penose continue polemiche sulle regole e danno una legittimazione piena e totale a chi le vincerà che sarà un fortissimo candidato premier ..”

La larga partecipazione dei cittadini quindi intesa come antidoto all’antipolitica, una energia democratica che esiste e scende in campo dimostrando praticamente come si sconfigge il qualunquismo; infatti le critiche maggiori a queste consultazioni da chi sono pervenute?

Ovviamente da Grillo che ha parlato di “nullarie” perché ha ben compreso il pericolo che la partecipazione e il coinvolgimento rappresentano nei confronti del suo movimento che invece è praticamente simile se non uguale, dal punto di vista gestionale, all’altro partito padronale il PdL.

Domenica prossima si va al ballottaggio e per noi socialisti è una ulteriore occasione di partecipazione e coinvolgimento sostenendo il candidato Bersani, non perché è la linea indicata da Nencini, ma perché rappresenta ciò che la gente ora vuole, contare ed essere coinvolta in un processo di rinnovamento democratico e progressista che dia volto e voce ai bisogni della gente comune, equo e giusto nella distribuzione delle risorse e che si rivolge a chi ha la necessità di essere aiutato.

                 Condividi con    

 

Associazione amici de

La Nuova Verona del Popolo

umbertotoffalini@gmail.com

 

 

                      

Feed ANSA