In settima
circoscrizione, che comprende i quartieri di
Porto S.Pancrazio, S.Michele Extra e Madonna
di Campagna, si dovrà tornare a votare
perché i consiglieri appena eletti nelle
scorsa tornata elettorale amministrativa di
primavera non sono riusciti ad esprimere una
maggioranza che potesse nominare il
Presidente.
I personalismi, oltre
che le individualità e le logiche
spartitorie dei partiti, hanno prodotto due
correnti contrapposte rappresentate ciascuna
da otto consiglieri, mentre i due
rappresentanti del Movimento 5 Stelle non
hanno voluto essere coinvolti in nessuna
delle due.
Da una parte vi sono i
consiglieri eletti nelle fila della Lista
Civica Tosi e della Lega e dall’altra i
rappresentanti di PdL, del PD e dell’UdC.;
nessuno quindi dei due candidati Presidenti,
Giorgio Gugole per la prima e Daniele
Perbellini per la seconda, poteva contare
sui dieci voti necessari.
Ora ambedue gli
schieramenti lanciano si accuse a vicenda
addossando ovviamente all’altro le cause del
mancato accordo; empasse politico che ora
saranno i cittadini a pagare in quanto, come
dice il regolamento comunale, entro tre mesi
si dovrà tornare a votare.
Dal punto di vista
politico la situazione è spiegabile con la
spaccatura che il PdL ha subito
precedentemente alle elezioni amministrative
veronesi in cui una parte, timorosa di
perdere incarichi e poltrone, è passata
nella Lista Tosi, mentre l’altra ha
sostenuto il candidato Castelletti,
risultato poi perdente.
Questa spaccatura si
riproposta anche in settima circoscrizione
ed infatti sul tema delle alleanze che si
scagliano i maggiori stralli su Perbellini
da parte degli altri appartenenti al PdL
però confluiti nella Lista Tosi.
Secondo questi ultimi un
eletto nel PdL non può fare accordi con il
PD e l’UdC, dimenticando di fatto che i veri
“transfughi” verso altri movimenti sono
proprio loro.
Comunque il dato di
fatto è che la maggioranza in settima
circoscrizione non esiste e al sindaco Tosi
non rimane altro che sciogliere un consiglio
in cui i consiglieri legati alla sua
corrente, più che in altre circoscrizioni,
sono maggiormente rappresentati.
Ora di fronte alla
necessità del sindaco Tosi di dover spiegare
le ragioni di esborso supplementare di soldi
pubblici a causa dell’ingordigia dei suoi
consiglieri che, anche di fronte
all’evidenza della mancanza dei numeri per
poter governare non accettano l’dea di
lasciar spazio agli altri, scatta l’ipotesi
di accorpare in una unica tornata elettorale
sia le politiche della prossima primavere
che
le circoscrizionali in settima.
Sempre secondo questa
ipotesi a governare le sorti della
circoscrizione ci sarà un “reggente” che
dovrebbe essere o l’Assessore al
Decentramento o un dirigente comunale e il
sindaco è pronto, se fosse
necessario, anche a modificare il
regolamento comunale, che prevede le
votazioni entro tre mesi.
Il nostro consigliere
De Robertis, in merito alla
contestata ipotesi del voto per l’elezione
del consiglio circoscrizionale in
concomitanza con le elezioni politiche
primaverili ha rilasciato la seguente
dichiarazione alla stampa“ E' bene che il
sindaco prima di sentenziare, come ha fatto,
che le elezioni per la 7.a circoscrizione
avranno luogo tra sette mesi, in
concomitanza con le elezioni politiche, si
rilegga lo statuto del comune che,
all'art.21, comma 2, recita "Nel deliberare
lo scioglimento del consiglio di
circoscrizione, il consiglio comunale fissa
la data delle elezioni per il suo rinnovo
... che debbono tenersi entro tre mesi....
Le nuove elezioni non hanno luogo qualora lo
scioglimento avvenga nei tre mesi
antecedenti alla ordinaria scadenza del
consiglio comunale".