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Tram, filovia, galleria delle Torricelle, parcheggi;  quale politica dei trasporti per il comune di Verona

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Simulazione grafica dell'ingresso ovest del tunnel delle Torricelle

Il progetto del traforo delle Torricelle nasce all'origine come soluzione del problema della viabilità urbana.

Ma già nella lettura della delibera n° 62 del Consiglio Comunale di Verona del mese di luglio 2010 si comprende come il passante nord si configurerà come una vera e propria autostrada a pedaggio, pensata come raddoppio della Serenissima nel tratto che va da Verona est a Verona Nord attualmente soffocata dal traffico e dove è previsto il passaggio di circa 20 milioni di auto e camion.

A quest'opera si devono aggiungere i progetti di sviluppo della A 22 (autostrada del Brennero) con la terza corsia e il raddoppio della A 4 (autostrada Milano-Venezia) con la trasformazione delle tangenziali a pagamento.

I cittadini si pongono il problema non solo dell'aumento dell'inquinamento in una bellissima zona verde, una delle poche rimaste, ma anche non trovano logico la realizzazione dell'opera senza prima aver valutato attentamente altre soluzioni.

 L'aumento dell'inquinamento, la perdita di terreni lavorabili e di numerose abitazioni da parte dei proprietari soggetti ad espropri, la consapevolezza che quest'opera non risolverà il problema della congestione del traffico urbano non collegando tra di loro alcun quartiere, ma sarà invece un continuo passare di mezzi pesanti diretti ai due caselli autostradali, dovevano far riflettere maggiormente i responsabili dell'Amministrazione Pubblica, in primis il sindaco Tosi.

Tutta la fascia collinare sarà attraversata da una autostrada cittadina e soggetta quindi a possibili speculazioni edilizie ai danni dei cittadini della zona di Valpantena, Avesa, Quinzano, Parona, Boscomantico e il Parco dell'Adige.

L'enorme costo a cui l'Amministrazione Pubblica sarà soggetta, indebitando il Comune per un lunghissimo periodo, sarà solo in parte compensato dai pedaggi che gli utilizzatori dovranno pagare anche per l'utilizzo delle tangenziali, mentre i costruttori potranno rifarsi con gli enormi vantaggi previsti dalla concessione di aree edificabili a compensazione del loro investimento, stravolgendo le attuali regole urbanistiche. 

Viene quindi da chiedersi il perchè il sindaco insiste così tanto nella realizzazione di questa controversa opera.

A pensare male a volte si indovina;  in effetti l'impresa che si è aggiudicata la realizzazione dell'opera è la Technital, che a Verona significa Mazzi e Brendolan con i suoi centri commerciali Famila, a cui il sindaco Tosi ha permesso di realizzare un grandissimo centro commerciale nelle torri che si realizzeranno nella zona delle ex cartiere.

I due imprenditori sono stati grandi finanziatori della campagna elettorale di Tosi nelle ultime amministrative, il quale ovviamente ora deve contraccambiare.

La soluzione della mobilità urbana va invece cercata nel trasporto pubblico, con la realizzazione di un sistema di trasporto di massa che possa muovere in maniera agevole un gran numero di persone soprattutto verso i grandi poli attrattori della città come per esempio gli ospedali di B.Trento e il Policlinico di B.Roma.

A questa rete di trasporto primaria a grande capacità di trasporto, realizzata con tramvia o con adeguato sistema alternativo, va aggiunto un sistema più capillare, con utilizzo di autobus ecologici, che permetta il collegamento tra i vari quartieri mediante frequenti corse.

Non va dimenticato inoltre la necessità di realizzare una rete di piste ciclabili, come ormai succede in tutte le moderne città.

Invece tutti sappiamo in quale palude melmosa è andato ad affossarsi il progetto della tramvia a Verona, che ricordiamo è stata anche il cavallo di battaglia di Tosi e della Lega nei primi anni dello scorso decennio.

Il progetto originale prevedeva la realizzazione di una infrastruttura per il collegamento delle aree di S.Michele e la zona est della città, dello stadio Bentegodi, del Policlinico di B.Roma e del piazzale XXV Aprile, sede della stazione ferroviaria.

Nel corso degli anni però il progetto è stato modificato e aggiornato più volte, prevedendo di volta in volta soluzioni tra loro completamente diverse; dal tram circolante su rotaia al metrotram a binario unico, come quello realizzato a Padova, fino alla nuova versione, caldeggiata dal sindaco Tosi, che prevede l'utilizzo di filobus, quindi con capacità di trasporto più limitata, sostenendo che i costi per la realizzazione della tramvia sarebbero esorbitanti rispetto ai benefici risultanti.

Una corretta gestione della viabilità dovrebbe, a nostro avviso, partire da alcuni punti cardine:

- Realizzazione di una rete di grande capacità di trasporto, che collega alcuni punti strategici della città, come precedentemente indicato

- La realizzazione di una rete di trasporto a capacità più limitata, con utilizzo di autobus ecologici, che collega con frequenti corse tutti i quartieri, la stazione FS e la fiera

- La realizzazione di una serie di piste ciclabili

Il progetto parcheggi non è affatto secondario o collaterale ad un progetto complessivo della viabilità a Verona.

Attualmente abbiamo parcheggi in centro che invece di ridurre il traffico lo attraggono.

Una intelligente e razionale politica dei parcheggi dovrebbe prevedere la loro dislocazione a ridosso della città, lungo le vie di penetrazione del traffico, serviti da numerose corse di mezzi pubblici, utilizzanti corsie preferenziali, che raggiungono velocemente il centro e i luoghi di lavoro.

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