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LE PRIMARIE SI CHIUDONO CON LA VITTORIA DI BERSANI

Le primarie del centrosinistra si sono chiuse con la vittoria del segretario del PD che ha sconfitto al ballottaggio Matteo Renzi, sindaco di Firenze.

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Bersani vince il ballottaggio con Renzi nelle primarie del centrosinistra

Le primarie del centrosinistra si sono chiuse domenica 2 dicembre con la vittoria al ballottaggio di Bersani, dissipando una volta per tutte i dissapori, le incomprensioni e talvolta i contrasti che caratterizzato la settimana precedente.

La quasi rissa sulle regole, che ha tenuto banco sui mass media nazionali, ha quasi fatto dimenticare la grande partecipazione di gente che ha voluto con il voto contribuire al rinnovamento del Paese, ma adesso che è risultata chiaramente vincitrice la linea del segretario PD nessuno può dire che il leader uscito non sia legittimato da questa grande partecipazione.

“Una legittimazione piena e totale e il leader vincente sarà un fortissimo candidato premier” ha detto all’indomani  del primo turno il vicesegretario del PD Enrico Letta, e così è effettivamente stato.

Tre milioni e duecentomila votanti al primo turno e duemilioni e ottocentomila al ballottaggio dimostrano che sono state primarie vere e sentite dalla gente che, stufa di malapolitica, chiede un profondo rinnovamento democratico e civile.

Ora Bersani ha il compito di riempire di contenuti questo desidero di rinnovamento, sente di avere gli occhi puntati su di se e sa di avere un compito difficile, quello di riportare la politica al servizio delle persone per cancellare l’idea ormai diffusa di malcostume e malaffare a cui molti l’hanno portata.

Così quella politica dileggiata e disprezzata per le pessime prove che aveva dato di sé nelle ultime vicende si prende la sua rivincita mostrando il suo volto migliore: quello della passione e del confronto di idee, di programmi e di progetti, del senso civico per il bene delle persone, dell’idea di un futuro da realizzare insieme.

Non bisogna commettere un errore grave però, che è quello di non vedere il lato positivo del grande lavoro svolto dall’altro candidato Renzi, in primo luogo la necessità di un rinnovamento delle classi dirigenti, in quanto è una esigenza sentita e largamente condivisa, di cui Renzi ne incarna l’essenza.

L’apporto di idee e di entusiasmo di Matteo Renzi è stato determinante e apprezzato dalla gente, che hanno sentito queste primarie come competizione vera, fondate su proposte e idee diverse.

Quel discorso tenuto alla Fortezza da Basso a Firenze del candidato sconfitto che fa gli auguri al vincitore, dichiarandosi disposto e pronto a dare il suo contributo lealmente e correttamente, è certamente un segnale inequivocabile di uno spirito nuovo.

Anche i socialisti hanno dato un contributo essenziale alla vittoria di Bersani e, usando le parole di Nencini, ”  la netta affermazione che Pier Luigi Bersani ha riportato nel turno di ballottaggio delle primarie della coalizione di centrosinistra Italia bene comune, rappresenta per i socialisti italiani un indiscutibile successo di cui possiamo e dobbiamo essere orgogliosi”.

Queste primarie hanno insegnato una cosa importante; Pierluigi Bersani, che aveva iniziato la campagna per le primarie come segretario del PD, ne è uscito come leader del centrosinistra e punto di riferimento per l’intera coalizione e come tale dovrà presentarsi alle prossime elezioni politiche per portare alla vittoria il fronte progressista.

Un appuntamento fondamentale, quello delle politiche, al quale siamo pronti e a cui ci presentiamo con tutte le carte in regola, ma che non possiamo permetterci di perderle, per non disperdere quella credibilità faticosamente raggiunta agli occhi degli italiani.

"Da domani - ha detto Bersani all'indomani del ballottaggio ormai entrato nell'ottica di leader del centrosinistra - devo fare due cose.  Primo, riuscire a dare un forte profilo di governo e di cambiamento al centrosinistra.  Secondo, devo predisporre il percorso e gli spazi per dare occasione alla nuova generazione".

Ed inoltre, ribadendo che la sua campagna per le politiche sarà improntata alla verità e alla schiettezza " .... Dobbiamo vincere, ma non si può vincere a qualsiasi prezzo, raccontando favole, perché poi non si governa.  Siccome la mamma della demagogia e del populismo è sempre incinta, noi dobbiamo prendere un'altra via.  Dobbiamo vincere senza raccontare favole .... Qui non c'è un uomo solo al comando, si governa con il popolo."

Il sostegno in queste primarie dei socialisti a Bersani è stato importante e convinto e rappresenta il traguardo di un percorso e di una visione comune della società che vede il welfare, i diritti civili, le politiche sociali e del lavoro, il concetto di Europa e la politica estera dell'Italia corrispondente alla visione socialista.

Inoltre, il desiderio di Bersani che nel governo del Paese devono essere rappresentate tutte le anime che compongono la sinistra progressista e che il futuro del centrosinistra passa attraverso la riunificazione delle sue componenti, senza veti o atteggiamenti di primedonne da parte di nessuno, ci trova pienamente d'accordo, al fine di creare anche in Italia le condizioni per la nascita di un grande partito prograssista di ispirazione socialista e di stampo europeo.

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